PINKIES

Con il  nome Pinkies si intendono le larve della mosca verde, dal termine inglese pinkie (rosa) cioè il colore rosato delle larve, queste larve nascono dalle uova che vengono deposte dagli insetti adulti sulle carogne di animali morti per poi cibarsene, la fase successiva della larva sono di trasformarsi in crisalide e poi la schiusa della mosca adulta che ripete il ciclo perpetuo.

Trattandosi di larve con apparato boccale adatto a nutrirsi di carne è bene evitare assolutamente di usarle vive, queste infatti potrebbero perforare lo stomaco degli uccelli causandone la morte.

Allo stato larvale, sono una fonte di proteine molto appetibile e gradite da molti animali, rettili e uccelli in particolare, i pappagalli sono attratti da questo alimento  specialmente in fase di riproduzione , in natura trovano le larve di molti insetti sotto le cortecce degli alberi marcescenti, nelle foreste decidue hanno l’ abitudine di strappare le cortecce e cibarsi di una grande varietà di coleotteri e larve in genere.

I generi Platycercus, Barnardius, Psephotus , Neophema e altri parrocchetti australiani ne sono particolarmente attratti tanto da mangiarli con avidità appena si presenta l’ occasione.

La cuticola delle larve essendo indigesta non viene ingerita e si trovano gli astucci perfettamente svuotati,è bene non esagerare nelle quantità, provate ad immaginare quanto tempo passano alla ricerca di insetti per reperirne alcuni, quindi possiamo dire che solo in fase di allevamento si possono fornire dai 10 ai trenta vermetti al giorno a coppia, nei primi giorni di vita dei pulcini il numero può essere raddoppiato a seconda del numero dei nidiacei, per un periodo di circa dieci giorni per poi tornare alle percentuali di mantenimento.

Si trovano in commercio disidratate o surgelate, ma si possono anche preparare da soli.

PREPARAZIONE

Si possono reperire le larve nei negozi di caccia pesca, di solito sono usate per la pasturazione di ciprinidi e pesci di canale in genere, sono vendute vive e vanno lasciate per qualche giorno in ambiente fresco e ventilato dentro un recipiente capiente e protetto da zanzariera con l’ aggiunta di crusca per favorire l’ espulsione di tracce di cibo (altamente batterico) dentro il loro intestino, quando sono perfettamente pulite e non presentano più il filino nero si può procedere alla bollitura.

Prima devono essere setacciate e private di corpuscoli estranei e di quella sorta di farina che altro non sono che le loro feci.

Si devono usare due contenitori, uno per far bollire l’ acqua ed un secchio di acqua fredda, un colino in acciaio e della carta assorbente o canovacci di stoffa.

dopo la bollitura e frollatura, importante che siano privi di resti di cibo al loro interno

Portata ad ebollizione l’ acqua si procede con inserire dentro il colino una quantità pari ad un bicchiere pieno di larve, l’ acqua deve sempre bollire e si immergono con il colino stesso tenendole a filo dell’ acqua per un tempo di 1,5 minuti esatti, il volume d’ acqua deve permettere che non scenda sotto il livello di ebollizione per questo motivo di deve usare una piccola quantità di larve alla volta.

Trascorso il tempo necessario per sterilizzare le larve, vengono estratte e rovesciate dentro l’ acqua fredda per fermarne la cottura e renderle come palline di gomma, una volta finito il processo di cottura, (ricordatevi di farlo in ambiente esterno) si possono scolare dal secchio e asciugarle su un canovaccio per qualche minuto, poste allargate e stese su un recipiente largo e divise per strati da carta assorbente da cucina in ambiente fresco e ventilato per circa 4-5 ore a frollare, possono quindi essere divise in sacchetti e congelate.

Una volta scongelata  la dose che occorre  si devono usare a temperatura ambiente, vanno consumate in breve tempo ed eventuali resti si devono eliminare dopo poche ore, mescolate ai semi germinati o bolliti oppure dentro i pastoncini .

mescolati ai semi ammolati

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