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Come negli esseri umani i capelli scomposti o arruffati possono determinare malessere, negli uccelli il piumaggio manifesta lo stato di salute, un soggetto in perfetta livrea difficilmente presenta problemi, ma una recente acquisizione non bisogna mai sottovalutarla, si deve sempre tenere separato il soggetto da quelli presenti nel nostro allevamento.
Purtroppo ci sono in commercio animali con grandi problemi di salute e identificarli non è sempre facile, molto spesso i venditori trattano i soggetti con antibiotico a largo spettro e apparentemente sono in buona salute, ma una volta portati a casa dopo poco tempo il problema affiora.
La quarantena è d’ obbligo sempre, si osserva a fondo il suo comportamento, la postura, come appoggia gli arti, che non presenti ossa delle zampe storte, scagliosità, mancanza di remiganti e timoniere, chiusura del becco, incrocio delle ali.
Se l’animale supera questi test possiamo definirlo in buono stato, ma dobbiamo osservarlo a lungo per capire se veramente è tutto apposto.

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Trascorso un periodo di almeno quattro settimane, se il suo comportamento è vivace ed in buona salute possiamo introdurlo in allevamento, se lo dobbiamo immettere con altri soggetti, dobbiamo fare attenzione che sia accettato, spesso i pappagalli non tollerano estranei, continuando a scacciarlo, potrebbe non mangiare a sufficienza, bisogna intervenire subito separandolo o facendo in modo che il suo territorio sia garantito.
Un sistema efficace consiste nel mettere il nuovo arrivato nella voliera di destinazione e dopo un lasco di qualche settimana immettere il soggetto che avevamo in precedenza, in questo modo il nuovo arrivato avrà modo di ambientarsi bene.
Animali spaventati: se il pappagallo si accuccia in un angolo e tiene il becco aperto e le ali spiegate, manifesta paura, lo stress causato da questo comportamento lo debilita molto, dobbiamo sempre lasciare una via di fuga all’animale, coprendo con un panno la gabbia per i tre quarti possiamo fornire un riparo, posizionare la gabbia più alta rispetto a noi in modo che si senta sicuro, mettere cibo ed acqua bene in vista, in posizione illuminata e tranquilla.
La camera calda: non deve mai mancare questo strumento in un ‘ allevamento, un soggetto debilitato deve avere subito a disposizione una fonte di calore e la camera calda serve proprio a questo.
Ci sono vari modelli di camere calde, le più pratiche sono quelle in cui la gabbia si può inserire all ‘ interno, ma ci sono anche le gabbie riscaldate, chiuse su tutti i lati eccetto il frontale, presentano più difficoltà di pulizia e di solito vanno bene per animali di piccola taglia.
Quelle dotate di termostato digitale sono più precise, meglio se presentano una fonte di riscaldamento senza emissione di luce in modo che il soggetto possa riposare al buio.
Resta comunque che dopo il primo soccorso se la cosa non risulta particolarmente grave, è bene rivolgersi ad un veterinario specializzato, non usiamo mai antibiotici suggeriti da altre persone, farmaci che non conosciamo , prodotti per uso umano o per mammiferi in generale.
Una buona gestione dell’ alimentazione e dello spazio, riduce di molto il rischio di malattie, accudire bene poche coppie ed evitare il sovraffollamento, pulizia delle attrezzature, dei fondi, conservare gli alimenti lontano da calore e luce, acqua sempre pulita e fresca, un buon ricambio d ‘ aria.
Ricordiamoci che intervenire al più presto comporta maggior garanzia di guarigione e risparmio di tempo e denaro.

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