Loricolo a corona blu – SCHEDA ALLEVAMENTO

Caro lettore,

questo articolo sarà un po’ diverso perché racconta come un’allevatrice abbia raggiunto con tenacia e perseveranza inaspettati risultati con una specie poco allevata.  Questa storia vuole mettere in evidenza come la costante osservazione nel tempo dei nostri animali sia la chiave per capire le loro esigenze e le loro caratteristiche.                                                                                                    (N.d.r.)

Autunno 2017

Nell’autunno 2017 portai a casa due coppie di L. Galgulus in condizioni non perfette con piumaggio dai colori spenti, atteggiamenti arruffati e tutti quei segnali per cui l’esperienza dice NON prenderli! Eppure mi ero molto documentata su questa specie e già avevo deciso di allevarla per cui la testa diceva no, ma il cuore sì e, come spesso accade, più la causa è disperata, più mi incaponisco per ottenere dei miglioramenti.

Alloggiai ciascuna coppia in voliera e iniziai con un alimentazione  base per i lori: il nettare con aggiunta di verdure e frutta fresca. Contrariamente a quanto accade in natura, dove i Galgulus sono quasi onnivori e mangiano in continuo, i miei soggetti faticavano anche solo ad avvicinarsi a ciò che non era il nettare.

Per fortuna, o purtroppo per altri versi, i miei pappagalli sono alloggiati nella mia ampia terrazza quindi ho la possibilità di interagire spesso con loro e osservare come reagiscono agli stimoli che li fornisco. Perciò iniziai a passare spesso vicino alle voliere finché la mia presenza non destava più timore e fornivo piccoli assaggi di diverse varietà di frutta e verdura annotando da quali colori erano più attirati e cosa finivano subito. Gli assaggi approvati diventavano poi “porzioni ufficiali”.

Scritto in poche righe sembra una cosa semplice, in realtà ci vollero quasi due anni e mezzo per raggiungere la dieta odierna che include, oltre al preparato per lori e al pastoncino nei periodi più sensibili, porzioni giornaliere di quanta più frutta e verdura riesco a reperire di stagione o no (congelo le scorte) dalla classica mela, al melone in estate, dalle prative come il tarassaco al cavolo verza, dalla zucca ai fichi.

Nonostante in voliera lo spazio di volo non richieda molte energie, ho osservato che i Galgulus mangiano letteralmente in continuo proprio perché hanno un metabolismo velocissimo. Questo aspetto richiede non solo di fornire alimenti più volte al giorno ma anche di non eccedere troppo coi grassi per non appesantire il fegato.

Primavera 2020

Finalmente i soggetti hanno una postura vigile, il piumaggio ha i colori brillanti, i movimenti sono fluidi e si vedono i primi rituali di corteggiamento nella coppia rimasta (un maschio morì già durante il primo inverno). Decido quindi di posizionare il nido che uso anche per altri Lori, a doppia camera, con un’imbottitura di trucioli di ????? di circa 20 cm (che per esperienza sporcheranno tutta) e lascio la coppia più tranquilla. La pazienza viene premiata e, sebbene la femmina non mi lasci avvicinare al nido, dalle 4 uova deposte vedo 4 pulli. Decido di non variare i rapporti nell’alimentazione e  vedere come la coppia avrebbe svezzato la prole.

Nido utilizzato. Si nota il tunnel di entrata dentro la gabbia e il nido esterno per lasciare più spazio internamente.

10 Giugno 2020 – Già indipendenti

Con soddisfazione la prima nidiata arriva con successo all’involo e, nel frattempo, i genitori al piano superiore avevano già deposto altre 5 uova. Infatti io ho unito due gabbie sovrapposte posizionando il nido nell’angolo in alto della struttura, il posto istintivamente più sicuro per i pappagalli (più alto è, più si sentono al sicuro da eventuali predatori).

25 Giugno 2020 – Seconda covata

Di nuovo, tutte le uova furono feconde e nacquero 5 pulli che la coppia portò tranquillamente all’involo.

Anno 2020

Sinceramente non mi aspettavo che la prima stagione riproduttiva mi avrebbe portato questi risultati (4/4 e 5/5). Sapevo di aver fatto un buon lavoro perché era palese come fosse migliorata la salute generale dei soggetti ma sappiamo tutti che ci sono mille fattori che possono influire negativamente su una coppia giovane e che arriva da un periodo di stress. In cattività, inoltre, questa specie è considerata “difficile” mentre nel loro habitat sono comuni e riproduttivi come da noi i passerotti. Non ritenevo di esser stata fortunata  e di aver individuato le loro necessità grazie a un anno di osservazione e stimolo alimentare ma, per fugare ogni dubbio, solo la stagione successiva sarebbe stata giudice.

Autunno Inverno 2020-21

Continuo con l’alimentazione mettendo più verdura di stagione come cavoli, broccoli ecc stando però attenta al ferro, più presente nella verdura invernale e uno dei minerali che può essere tossico nei lori se fornito in eccesso.

Febbraio 2021

A sorpresa trovo 4 uova nel nido senza aver osservato alcun rituale di corteggiamento nella coppia. Probabilmente la femmina era in anticipo rispetto al maschio perché al primo controllo possibile, trovai tutte le uova bianche.

Marzo 2021 – Covata pandemica 😉

Questa volta il maschio ha fatto il suo dovere e su 4 uova deposte, nascono tutti e 4 i pulli. Ormai la coppia mi lascia tranquillamente pulire il nido e inanellare i pulli: se l’anno scorso la femmina si attaccava alla rete guardando bene bene cosa facevo coi suoi piccoli in mano, ora continua a pulirsi il piumaggio, mangiare o sonnecchiare mentre io faccio le pulizie!

10 maggio 2021 – En plein

I primi 3 pulli sono nati insieme, il 3 maggio e gli altri 2 a giorni alterni. Di nuovo 5 pulli su 5 uova e tutti sempre col gozzo bello pieno, tutti nutriti regolarmente. Scoppio di orgoglio per quest’esemplare che ripaga tutto il mio impegno mostrandomi il suo stato perfetto di salute deponendo ben 13 uova in 3 mesi. Del resto anche in natura, quando la stagione è ottimale, alcune specie cercano di sfruttare al massimo la situazione: ho osservato una coppia di balestrucci che in una primavera/estate ha portato 3 nidiate all’involo.

Maggio 2021 – pica

Per la prima volta trovo i pulli picati nel nido e quindi cerco, nell’arco della giornata, di controllare il più spesso possibile la coppia. Capisco che è la femmina a picare i piccoli, cercando di spingerli fuori dal nido anche se il piumaggio non è ancora completo e, secondo i miei calcoli rispetto alle altre covate, manca ancora qualche giorno all’inzio delle autonomie.

Prendo la decisione di togliere i piccoli e metterli in voliera con un giovane maschio 2020. Fornirò io le ultime imbeccate. Verso sera i pulli iniziano a chiamarmi e mi accingo a preparare il necessario quando vedo che il fratello maggiore risponde all’istinto primordiale e inizia ad imbeccare anche lui i piccoletti. Questo comportamento non è insolito in natura, dove spesso i giovani involati aiutano ad allevare la prole successiva, ma per me, che non ho possibilità di allevare in colonia, è un altro interessante risultato.

Giugno 2021

Credevo la femmina avesse iniziato a picare perché ormai arrivata a fine stagione e in qualche modo stufa di allevare, invece trovo un altro uovo nel nido! Di nuovo, deporrà altre 5 uova.

27 Giugno 2021

In 30 anni di allevamento non ho mai ottenuto un risultato comparabile a quello coi Galgulus. Inizialmente è stata necessaria tutta la mia esperienza per capire dall’osservazione giornaliere le loro necessità e attuare le giuste strategie per variare la dieta. Alle volte i nostri pappagalli non assaggiano un alimento semplicemente perché lo mettiamo in ciotola piuttosto che appeso o lo tagliamo troppo grosso o al contrario non li lasciamo sbucciare il frutto… Qui non solo ogni specie, ma ogni esemplare è diverso e necessita di stimoli diversi che possono essere individuati solo da una costante interazione . L’obiettivo di ogni allevatore, secondo me, è di portare una coppia ad un tale livello di salute e benessere generale, per cui l’istinto riproduttivo può essere assecondato come se ci fossero sempre le condizioni ambientali perfette in natura. Questo non vuol dire sfruttare una coppia o spingere un soggetto a produrre il più possibile portandolo a una morte precoce, ma permettere di fare quello che farebbero in natura. Sicuramente questa femmina è un soggetto particolarmente prolifico e avrebbe deposto molte uova anche in libertà, certamente meno pulli sarebbero arrivati all’involo per predatori o per una stagione secca ma essendo riuscita a replicare un’altra ottima stagione , aumentando persino le deposizioni rispetto all’anno precedente, non posso che ritenermi soddisfatta ed orgogliosa e dire che sì, ho capito come allevare i lori galgulus!

Testo e foto: Gloria Di Fusco

Un pensiero riguardo “LORICULUS GALGULUS

  1. Ciao Gioia sì la TV momento che ti ho conosciuta tanti anni fa c’hai subito stato un po’ di feeling l’amore per i pappagalli è tutto ciò che li riguarda la tua esperienza va oltre oltre oltre il mio piccolo mi dai tanti consigli Sei una grande donna complimenti kc

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